È tema dell’evento organizzato a Roma il 6 aprile 2022 nell’aula magna del Liceo Giordano Bruno. A dare il benvenuto, agli studenti della scuola ed ai partecipanti, la Dirigente Scolastica Prof.ssa Alessandra Lorini. All’evento patrocinato dal III Municipio di Roma capitale sono intervenuti il presidente del III municipio, Paolo Emilio Marchionne, l’assessora Paola Ilari alle Politiche Educative e Scolastiche, Maria Tarallo, Presidente della Commissione Pari Opportunità e Politiche Giovanili, il professore Angelo Di Giorgio, ordinario di Chirurgia Generale e Oncologia alla Sapienza, Emma Rossi dell’Associazione Susan Komen e la professoressa Isabelle Catherine Magini, autrice del libro “La forza di Rossella”, Aletti editore. Durante l’evento alcuni studenti della 5AX del Liceo delle Scienze Umane guidati dalla Prof.ssa Donatella Damiano sono stati coinvolti in diverse letture di alcune pagine del libro con l’accompagnamento musicale degli allievi del Liceo musicale coordinati dal Prof. Carmelo D’Eugenio.
“Il tema della prevenzione del tumore – spiega la DS Alessandra Lorini – mi sta particolarmente a cuore, ecco perché considero questo evento – che riguarda nello specifico il tumore al seno – il primo di una lunga serie di incontri trasversali, aperti soprattutto alla conoscenza scientifica e alla salute degli studenti. La prevenzione è il tema portante della conferenza in quanto arma formidabile per vincere il cancro, considerato che ci mette al riparo almeno da quelle malattie per le quali oggi elevati livelli di sviluppo scientifico e tecnologico ci consentono una diagnosi precoce, permettendoci così di intervenire prima che la malattia giunga a produrre profonde ferite nella sfera psico-fisica della persona”.
Catherine Magini, autrice del libro “La forza di Rossella”
“Sono figlia di emigranti italiani e sono nata in Francia. Ho vissuto nel Paese d’oltralpe la mia prima infanzia e l’adolescenza prima di tornare con la mia famiglia in Italia. Questo aspetto particolare della mia esistenza si rispecchia nettamente in alcuni aspetti narrativi del libro. Non si tratta di un’autobiografia ma di un lavoro ispirato solo in parte, alla mia vita personale e, in parte, romanzato. La parte autobiografica è preponderante e narra la storia della malattia in modo autentico, la mia infanzia vissuta in Francia e il quotidiano tra il lavoro e la casa con i miei figli. Quando a Rossella viene diagnosticato un tumore al seno reagisce male, è naturalmente impreparata su come affrontare un nemico sconosciuto confidando solo nella sua forza. Ha 35 anni, una famiglia meravigliosa e un buon lavoro, è felice e non riesce a concepire che qualcosa possa minacciare la sua serenità. Dopo l’accettazione della patologia, Rossella riuscirà a trovare la forza per affrontare un percorso fatto di paure e incertezze. Durante il processo di cura e di guarigione, nei momenti più bui Rossella scoprirà una grande forza interiore che non immaginava di avere. Amore, famiglia, lavoro sono le parole chiave che hanno sostenuto Rossella nel trovare la carica e continuare a lottare per la sopravvivenza, ma anche riprendere a lavorare prima possibile. Il libro è anche un inno alla speranza, alla positività. Nel finale quando Rossella dice: ‘ce l’ho fatta!’, trasmette un messaggio di positività e di fiducia nella scienza, di fatto anche un invito alle donne a controllarsi di più. Con questo romanzo dai contenuti talvolta drammatici ho voluto dare voce alla speranza perché sono guarita completamente dalla patologia e quindi avendo ricevuto tanto dalla vita è stato naturale restituire qualcosa… e l’ho fatto con la scrittura”.
Il professore Angelo Di Giorgio, ordinario di Chirurgia Generale e Oncologia alla Sapienza
“Il tumore è una galassia di almeno 200 patologie neoplastiche,corrispondenti alle tipologie di cellule che interessano il nostro corpo. Questo perché ogni neoplasia deriva dall trasformazione di una cellula che si ammala e smette quindi di funzionare correttamente. Ciò per vari motivi. Per il tumore al polmone, per esempio, il fumo e l’inquinamento ambientale costituiscono fattori di rischio. Stimoli che si associano alla familiarità a sviluppare la malattia. Nelle prime fasi della malattia l’accrescimento del tumore è rapidissimo, ecco perché bisogna essere tempestivi nel frenare la catena di diffusione del tumore con la prevenzione e la diagnostica precoce. La chirurgia, integrata con altri trattamenti, è l’opzione principale nella maggior parte dei tumori solidi”.“Talvolta – spiega il professore Angelo di Giorgio – per facilitare il lavoro del bisturi, si tenta di ridurre la dimensione del tumore con la chemioterapia o la radioterapia pre-operatoria. Nello specifico il cancro alla mammella nella donna tende ad aumentare e non perché non ci sia prevenzione…semplicemente perché sono aumentate le aspettative di vita. Il 70% dei casi riguarda donne oltre i 50 anni, poiché in generale il rischio di tumore al seno aumenta con l’età, in particolare intorno alla menopausa. Accanto a genetica e familiarità, contano la salute riproduttiva (l’età del menarca, la prima mestruazione, e quella della menopausa, l’età del primo figlio, l’allattamento al seno), gli stili di vita, l’obesità e la sedentarietà. Tra i fattori di rischio le cure ormonali prescritte per contenere i fastidiosi sintomi della menopausa, oppure una vera e propria predisposizione genetica, ovvero la presenza di geni alterati (i più comuni si chiamano BRCA1 e BRCA2) che predispongono le donne fin dalla nascita a sviluppare la malattia. Quando si rileva un tumore al seno si procede alla tipizzazione con vari strumenti diagnostici: la biopsia consiste nel prelievo di campioni di tessuto, la mammografia invece ci fa vedere la grandezza del tumore, l’esame istologico è una vera e propria ‘carta di identità’ di ogni singolo tumore, funzionale per comprenderne lo stadio di sviluppo. Sono del parere che il trattamento tipico del cancro sia l’asportazione chirurgica, si tratta del metodo più efficace per eliminare la maggior parte dei tumori prima che si diffondano ai linfonodi o a sedi distanti producendo metastasi. Sono convinto che la chirurgia sia lo strumento di elezione, considerato che nessun tumore al seno scompare senza il bisturi e può essere utilizzata come monoterapia o associata ad altri trattamenti, quali la radioterapia e la chemioterapia”.
Emma Rossi, psicologa e ambasciatrice volontaria dell’associazione Komen Italia da 7 anni e Donna in Rosa
“Komen Italia è l’Organizzazione in prima linea nella lotta ai tumori del seno e attiva su tutto il territorio nazionale. Opera per generare risorse economiche da destinare a progetti propri e di altre Associazioni impegnate nella lotta ai tumori del seno. Sosteniamo l’associazione con attività di prevenzione su tutto il territorio nazionale. Prossimo appuntamento al Race for the Cure sarà a Roma dal 5 all’8 maggio 2022 dove organizzeremo, nelle date di ogni Race, un Villaggio della Salute dove è possibile effettuare esami gratuiti di prevenzione e laboratori per promuovere stili di vita sani, insieme a tante attività di sport e benessere. Oggi il convegno ha toccato aspetti importanti del tumore al seno da cui emerge sia l’importanza della prevenzione – piccoli gesti dall’autopalpazione del seno, agli screening, allo stile di vita – sia l’importanza delle diverse terapie e soprattutto della chirurgia. Aggiungo che sempre più spesso le pazienti necessitano anche del supporto psicologico nell’ottica dell’aiuto a guarire le ferite aperte di chi ha attraversato le strettoie del cancro e quindi fatica a riprendersi dal trauma della malattia”.