Un incontro coinvolgente per acquisire una maggiore consapevolezza sulle malattie sessualmente trasmissibili e sull’endometriosi: una malattia ancora oggi difficile da diagnosticare che colpisce circa 3 milioni di donne in Italia, talvolta fin dall’adolescenza.
Questi sono i temi dell’evento organizzato a Roma il 5 aprile 2023 nell’aula magna del Liceo Giordano Bruno che ha visto, in apertura lavori, gli studenti del laboratorio teatrale dell’istituto esibirsi nelle rappresentazioni: “Basta molto meno” corto teatrale premio ANLAIDS 2012, regia di Paolo Pasquini, e “Parlare tra amici”, regia di Paolo Mutarelli.
A dare il benvenuto agli studenti della scuola ed ai partecipanti, la Dirigente Scolastica Prof.ssa Alessandra Lorini. All’evento, patrocinato dal III Municipio di Roma capitale, sono intervenuti l’assessora Paola Ilari alle Politiche Educative e Scolastiche, Maria Tarallo, Presidente della Commissione Pari Opportunità e Politiche Giovanili, Maria Concetta Romano, assessora Politiche sociali e sanitarie, Paola Cavalieri, presidente commissione Politiche sociali e sanitarie.
Caterina Ricci, specialista in ginecologia oncologica del Policlinico Gemelli Roma e Alessandra De Cicco Nardone, ginecologa del Policlinico Gemelli di Roma. Un ringraziamento particolare per la preziosa collaborazione va al dott. Francesco Langella dell’Università Pontificia Salesiana per l’attenzione alle esigenze educative degli studenti del Giordano Bruno e alla dott.ssa Alessia Ferraroni, psicologa dell’ANLAIDS. Sono intervenute le dottoresse: Vania Mento, presidente dell’Associazione “La voce di una è la voce di tutte”, Flavia Iannilli, Antonella Marotta, Sara Quaresima, Arianna Galeti ed Elisabetta Lo Cicero responsabili del comitato tecnico scientifico dell’associazione. L’associazione ha istituito il comitato tecnico scientifico, composto da un team multidisciplinare di professionisti che comprende ginecologi, psicologi, chinesiologi, infermieri, ostetriche e bioterapiste della nutrizione.
Alessandra Lorini, Dirigente Scolastica del Liceo Giordano Bruno:
“Il Giordano Bruno ormai da due anni si impegna a coniugare la propria azione educativa in contesti formali, con un’azione di informazione e sensibilizzazione su diverse tematiche legate al mondo della prevenzione, della salute e del benessere. Ciò nella convinzione che la scuola debba formare la persona nella sua totalità. In questa mission abbiamo sempre potuto contare sul supporto del Municipio III, sulle associazioni presenti nel territorio. Nello specifico in questa occasione l’ANLAIDS e l’Associazione “La voce di una è la voce di tutte” promotrice di una proposta di legge tesa a dar voce a tutte le donne affette dall’endometriosi, patologia cronica difficile da raccontare. Affronteremo anche il tema delle malattie sessualmente trasmissibili e tutti gli accorgimenti per evitare il contagio”.
Alessia Ferraroni, psicologa dell’Associazione ANLAIDS Onlus:
“ANLAIDS, fondata nel 1985, è la prima associazione italiana nata per fermare la diffusione del virus HIV, responsabile dell’AIDS. Per proteggersi dal contagio è sufficiente utilizzare il preservativo come per tutte le malattie a trasmissione sessuale. La prevenzione nelle scuole è importante considerato che è in età adolescenziale che iniziano le prime esperienze sessuali. Fondamentale sfatare la categorizzazione che la malattia riguardi omosessuali e gay. Si tratta di un’infezione sostenuta dal virus dell’Immunodeficienza Umana (HIV) che determina la malattia chiamata AIDS. Il virus è silente quindi in grado di distruggere progressivamente, nell’arco di 5-10 anni, il sistema immunitario; negli anni la malattia può manifestarsi con polmonite o forme tumorali gravi. Il virus si trasmette attraverso alcuni liquidi biologici tra cui il sangue ed il latte materno che sono facilmente controllabili”.
Caterina Ricci, specialista in ginecologia oncologica Policlinico Gemelli Roma:
“HPV (Papilloma virus) è una patologia subdola ecco perché è importante la prevenzione. Trasmessa per contatto intimo, sono circa 120 in totale le patologie connesse e di queste circa 40 tendono a interessare l’area genitale maschile e femminile. Non è indispensabile avere un rapporto sessuale completo poiché ci si può contagiare anche attraverso i contatti preliminari. È importante considerare che molti portatori del virus sono asintomatici e possono senza saperlo infettare altre persone. La vaccinazione contro il Papilloma virus non è obbligatoria, ma fortemente raccomandata è stata estesa alla popolazione adulta grazie ai dati raccolti negli anni in relazione all’efficacia del vaccino stesso e all’introduzione in commercio della formula nonavalente, che protegge contro nove ceppi dell’HPV: 2 a basso rischio e 7 ad alto rischio, questi ultimi responsabili di circa il 90% dei tumori del collo dell’utero.”
Alessandra De Cicco Nardone, ginecologa del Policlinico Gemelli di Roma:
“L’endometriosi è una malattia molto complessa, cronica e invalidante che colpisce una donna su dieci. È dovuta alla presenza di endometrio, il tessuto che normalmente si trova all’interno dell’utero e che si sfalda a ogni mestruazione, in organi diversi dall’utero. La malattia può essere riconosciuta tramite ecografia transvaginale o risonanza magnetica. Si presenta con quadri clinici variabili: esiste infatti un’endometriosi che colpisce le ovaie, la parete dell’utero, di tipo superficiale e quella profonda. In quest’ultimo caso coinvolgendo gli organi addominali vicini, come l’intestino e le vie urinarie, rappresenta la principale problematica diagnostica e terapeutica della malattia. Nella maggior parte delle pazienti il sintomo principale è rappresentato dal dolore, che può essere mestruale o presentarsi durante l’ovulazione, la minzione o i rapporti sessuali. Altre volte, invece, si manifesta con dolore pelvico diffuso, accompagnato da nausea, mal di testa e stanchezza diffusa. Il dolore esagerato durante il ciclo mestruale non è normale e l’endometriosi potrebbe esserne la causa!”
Vania Mento, attivista per l’endometriosi, presidente e fondatrice dell’associazione “La voce di una è la voce di tutte” di recente ha presentato in Parlamento una proposta di legge per tutelare le donne affette da questa patologia ancora troppo poco conosciuta.
“La mia vita è stata rovinata da questa patologia! Dopo tanti anni di referti sbagliati e di sofferenze a 40 anni -ho avuto la diagnosi certa della mia endometriosi. Ma era troppo tardi in quanto avevo già subito tanti interventi per diagnosi tardiva. I dolori erano iniziati durante il ciclo mestruale, poi ho iniziato a stare male ogni volta che defecavo, soffrivo tutti i giorni, avevo emorragie e febbre continue, dolori ai legamenti e ai nervi sacrali, facevo fatica a camminare e anche a star seduta. La cosa più grave non è stata l’invalidità dell’80% riconosciuta ufficialmente, quanto il fatto che nessuno ha mai creduto alla gravità della mia malattia, come dimostrano il mobbing subito e poi il licenziamento”.
Oggi Vania Mento con il supporto delle persone di cui si compone il CTS dell’associazione è un punto di riferimento in questo panorama e, attraverso i canali social informa le donne sulla malattia e sull’importanza della diagnosi precoce. Dal 2017 è possibile avere un’esenzione specifica (la 063) che però copre solo due visite all’anno e pochi esami, solo per il terzo e quarto stadio della malattia. Speriamo che con l’approvazione della legge presentata il 30 gennaio 2023 siano compresi anche gli altri stadi e che l’endometriosi venga finalmente inclusa tra le malattie invalidanti nelle tabelle di invalidità dell’Inps. Attualmente l’invalidità non viene riconosciuta per la malattia in sé, ma solo per le sue conseguenze. Ecco perché è fondamentale una legge ad hoc per ridurne i tempi di diagnosi.
Alla proposta presentata lo scorso 30 gennaio 2023, hanno collaborato alla stesura il Direttivo dell’associazione, Vania Mento e Alessia Astolfi, nonché le dott.sse Flavia Iannilli, Sara Quaresima, Elisabetta Lo Cicero ed Arianna Galeti, membri del Comitato Tecnico Scientifico della medesima.
A conclusione dell’evento nell’ambito del progetto “Sediamoci sul giallo: Endopank” – promosso dall’associazione “La voce di una è la voce di tutte” – davanti all’atrio del Liceo è stata installata una panchina dotata di QR code dipinta di giallo proprio per attirare l’attenzione con l’obiettivo di informare su una patologia spesso ignorata e ancora poco conosciuta.