“I giovani visti dai giovani” è uno spazio di approfondimento nel quale parleremo di tematiche che riguardano la vita di noi adolescenti. In questo primo articolo cercherò di introdurvi la problematica della solitudine dal punto mio di vista.
La solitudine è un problema di tutti?
Nessuno ha realmente bisogno di restare tutta la vita da solo, perché le persone hanno bisogno di altre persone, sempre. Diffido da chi, con fermezza, asserisce ʺSto bene cosìʺ, senza qualcuno al proprio fianco. In realtà, nel profondo della sua anima, soffre per questo vuoto accanto a sé.
Il problema di noi giovani è proprio questo: la solitudine. Ultimamente, è diventata una situazione diffusa, di cui infatti si parla spesso; è qualcosa che ti logora dentro, anche se agisce in modo soggettivo.
Sentirsi invisibili
Come ti sentiresti, se fossi sommerso dalla folla, ma senza nessun punto di riferimento, quindi da solo, mentre tutto ti scorre attorno, perché tutti ti guardano, ma non c’è qualcuno che davvero ti vede? Resteresti impassibile?
Io credo che, in realtà, anche la persona più insensibile del mondo si sentirebbe a disagio.
Ma la solitudine, ad essere onesti, non è solo questo: è uno stato d’animo, sentimento, sensazione e molto altro; qualcosa di astratto, ma allo stesso tempo di così concreto, che caratterizza, ahimè, le vite di molte persone. Essa, qualche volta, può portare i giovani a compiere gesti estremi, fuori dal comune perché, ribadisco, ti consuma nel vero senso della parola. Ed è proprio la “parola” che si rivela fondamentale per aiutare chi si trova in questa situazione, chi si sente tremendamente solo. La parola è qualcosa di davvero semplice, ma al contempo più potente di qualsiasi altro mezzo.
L’importanza dell’ascolto
Al giorno d’oggi è importante che i giovani vengano ascoltati, confortati, soprattutto coloro che non hanno nessuno con cui confidarsi e quindi sono soli. E’ opportuno, dunque, fornire ai ragazzi gli strumenti d’ascolto: dagli sportelli scolastici fino a giungere a dei veri e propri studi, dove possano recarsi per confrontarsi con psicologi e esperti. Ciò può aiutarli ad alleggerire qualsiasi tipo di angoscia, farli liberare da ogni genere di tensione, così difficili da abbandonare nella vita di tutti i giorni; in tale modo riusciranno a non sentirsi abbandonati.
L’apparenza non è tutto: occhio ai dettagli!
Proprio la comprensione gioca un ruolo primario nella lotta contro la solitudine. La capacità d’ascolto è altrettanto importante, perché se una persona non parla delle proprie angosce e non le espone all’esterno rischia di chiudersi sempre di più in sé stessa.
Genitori, familiari, amici, professori, conoscenti dovrebbero sempre tenere presente questi aspetti, non sottovalutare nulla, perché anche i dettagli, apparentemente banali, del comportamento di un adolescente, possono rivelare indizi importanti. Dunque, invito le persone ad essere più comprensive nei confronti del prossimo, aiutare sempre ed essere disponibili, soprattutto con chi ne ha bisogno, a non dare nulla per scontato, a restare al fianco di chi mostra una personalità debole (anche quelle forti celano, a volte, altrettanta fragilità) o di chi vive in solitudine. Ascoltare tanto, fino allo sfinimento, ma farlo; l’ascolto è ciò che libera una persona dall’isolamento, dall’abbandono, dall’emarginazione. Siate gentili, disponibili, altruisti. Sempre.
di Ludovica Izzi